La teoria del balcone

La teoria del balcone

La teoria del balcone

Si dice che l'occhio sia lo specchio dell'anima,  ma penso che anche un balcone la dica lunga sulla personalità del suo proprietario, come a dire: mostrami il tuo balcone e ti dirò chi sei. Sì,  mi piace guardare i balconi fioriti mentre io e Francesco facciamo il solito giretto pomeridiano per le vie del paese, ma alla funzione del balcone rivelatore di personalità ci ho pensato solo di recente, dopo che mia sorella mi ha fatto notare quanto fosse chic il balcone del mio vicino di casa,  così ho iniziato una più attenta e metodica osservazione, analizzando i tipi di piante presenti, la loro disposizione e la presenza di mobili da esterno. Il risultato è questa classifica del meglio e del peggio che prego di leggere con attenzione e, siccome ogni balcone forma un mondo, sarei lieta di confrontarmi in un franco dibattito con tutti coloro che avessero da rettificare, controbattere o magari , perché no, ribaltare completamente la mia  TEORIA DEL BALCONE. 

Il podio20160713_085954

  1. L'esteta: non puoi non notarlo, nemmeno se il pollice, invece di verde, pensi di averlo nero. Più che un balcone è un'opera d'arte, un elogio della bellezza, offerta gratuitamente agli sguardi dei passanti. Vorresti essere lì sopra, immersa in quella meraviglia. Per ora ne ricordo due di questa categoria: il primo era il terrazzo sopra la stazione di Ospedaletti, in Liguria, grandissimo, con un meraviglioso glicine e vista mare, cosa volere di più dalla vita?  Il secondo era quello di Beppe, affacciato sul santuario di Corbetta, che faceva voltare col naso all'insù ad ogni processione, semplicemente la perfezione: chapeau! 
  2. Easy chic : spazio piccolo, a volte solo il davanzale di una finestra, un solo vaso per un solo fiore, per me il massimo dello chic! In montagna è una costante, qui invece c'è quello di Elena con le sue begonie viola che non passano mai inosservate:brava! 20160712_091413
  3. Naif: pura concentrazione di profumi, rampicanti sui muri ed erbe aromatiche nei loro vasetti e, perché no, un bel rovo dei more che si affaccia sul mondo, tutto in ordine sparso e casuale, ma sempre con il suo perché; dà il meglio di sè nelle sere di maggio quando il profumo intenso del gelsomino si mescola a quello più delicato del caprifoglio e nei risvegli d'estate con le note inconfondibili della lavanda in fiore. Oui, c'est moi! 

Il peggio 

  1. Nostalgico: chiaramente c'è un uomo in casa che vuole dire la sua anche dove non gli compete e quindi, fra tante belle piante, un tavolino e qualche poltroncina in midollino, fa tristemente capolino un disadorno albero di Natale, ovviamente ecologico, in attesa che torni di nuovo il suo momento. Non dirò dove l'ho visto, perché so che in ogni città del mondo c'è sempre un uomo sordo al richiamo del buon gusto! 
  2. Assetato:  non sai se chi vi abita sia perennemente in vacanza, ma sai di sicuro che è single e super impegnato/a, da non trovare mai un attimo per dar da bere agli assetati, che vanno ormai per il rinsecchimento,  "inquilini" del suo balcone, se magari si ricorda di avercelo. Chiunque ne avvisti uno, farebbe comunque opera di misericordia nel gettare secchiate d'acqua al suo indirizzo. Al proprietario sarebbe invece omaggiato soggiorno di 7 giorni e 7 notti nel deserto all inclusive, no drink e no food: le stesse "carinerie"che riserva alle sue piante! 
  3. Basta che sia verde: orrore degli orrori, perché, se almeno il nostalgico si limita a quell'unico tocco e l'assetato anche se non ci arriva perlomeno ci prova, qui siamo invece alla fiera del posticcio:tutto è preciso, studiato, ma finto quanto basta per invocare a gran voce "Balconi da incubo". Creare un balcone simile è davvero un gioco da ragazzi,  basta lasciarsi ispirare dallo stile " un tavolo in discoteca fa sempre figo",prenderne in prestito tre o quattro vasetti  (tutti uguali, mi raccomando!) , riempirli di altrettante palle verdi con simil foglie e accompagnarli con terra (vera, non si scherza! ), mettendoli ordinatamente lungo tutto il perimetro del balcone a distanza chirurgicamente perfetta. Chiunque abbia intenzione di seguire questa strada faccia un favore ai poveri malcapitati che gli abitano vicini: si dimentichi di avere un balcone e soprattutto non apra mai le finestre di casa, facendo intravedere gli interni, perché con tutta probabilità ci si renderebbe conto che il balcone è solo la triste punta dell'iceberg!

 

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