Chi dice palio dice Siena

Chi dice palio dice Siena

Chi dice palio dice Siena

Benchè io non sia senese di nascita e nemmeno possa vantare una qualsivoglia parentela con la città , mi sento legata a questa perla della Toscana , che tutto il mondo ci invidia . Ci sono stata parecchie volte , ma ho iniziato ad amarla già prima di poter respirare la sua aria che profuma di arte , di storia , di devozione e di rivalità centenarie .

"Il Palio si corre tutto l'anno" recita un altro proverbio che la dice lunga sul rapporto osmotico che c'è fra Siena e la sua corsa : infatti la città si prepara all'evento tutto l'anno e non è una semplice rievocazione storica , perchè il Palio o lo vinci o lo perdi , non lo corri per partecipare , ma solo per vincere . Quindi nulla di più lontano dallo spirito olimpico di de Coubertin , niente fair play , niente terzo tempo rugbistico , niente politically correct !

Solo loro , le contrade con i loro cavalli ( che contano sempre molto di più dei fantini ): alleanze più o meno nascoste e strategie insieme a potenti colpi di nerbo per un solo obiettivo : quel pezzo di stoffa , detto appunto palio o cencio che raffigura la loro protettrice, la Madonna .

Non sono state scelte a caso infatti le date del 2 luglio e del 16 agosto : quest'ultima è nota più o meno a tutti , perchè chiude di fatto le feste dedicate all'Assunta, la prima invece , che è quella di oggi , è in onore della Madonna di Provenzano . Il nome viene appunto dalla collegiata di santa Maria in Provenzano (che si trova nella contrada della Giraffa) che nel 1600 era sede di un quartiere popoloso e malfamato in cui abitava la milizia spagnola col suo seguito . La storia narra che uno di questi soldati tentò di sparare al quadro della Madonna , ma il suo archibugio gli scoppiò tra le mani e lui morì . Tante grazie e tanti miracoli si susseguirono e la devozione popolare fu talmente grande che il primo Palio corso in piazza del Campo si decise che fosse dedicato propio a Lei nel giorno in cui ne ricorreva la festa : il 2 luglio . Quindi oggi alle 18.45 sarò pronta a godermi il primo Palio dell'anno : correranno dieci delle diciassette contrade fra cui è divisa la città .

Il bello è che sai quando inizia , ma non quando finisce , perchè il via lo decide il fantino del cavallo detto "di rincorsa" che a suo piacimento determina l'inizio della gara entrando nei canapi . Tre giri di piazza in cui tutto può succedere : cadute , cavalli scossi e fantini che se le danno di santa ragione , adrelina pura e tensione alle stelle che culmina nel tripudio della contrada vincitrice e delle sue alleate e di contro nella disperazione delle sue rivali .

In famiglia ci siamo scelti le nostre contrade : io simpatizzo per il Bruco e mio marito , da buon romanista , si è scelto la Lupa, Francesco è ancora un po' indeciso! Sono riuscita a contagiare anche i miei nipoti a cui ho fatto guardare una piastrella comprata a Siena , raffigurante gli stemmi di tutte le contrade e loro hanno fatto la loro scelta : Giovanni tifa per l'Onda , Martina e Letizia per il Nicchio , probabilmente attratte dall'effige della conchiglia .

I piaceri del Palio però non finiscono con  la gara nemmeno per me, ma vanno dritti in fondo allo stomaco con una cena che esalti i sapori di quella parte di Toscana, qui ne lascio una semplice semplice, adatta anche a chi non ha in dispensa quasi nulla. Al primo boccone chiudi gli occhi e immagina una grande tavolata in mezzo ad un vicolo fra nobili palazzi dagli archi ogivali con un  sottofondo di tamburi e grida di festa in un tripudio di calici colmi di Chianti!

Buon appetito!

 

Spaghetti alle briciole

Ingredienti per 2 persone

150 gr di spaghetti o pici

60 gr di pane raffermo (anche la focaccia secca di cui non sai più che farne va bene)

2 spicchi d'aglio

2 rametti di rosmarino

7 cucchiai di olio extravergine di oliva (possibilmente toscano)

sale q.b

4 macinate di peperoncino secco oppure 1/2 di quello fresco

2 cucchiaio di pecorino grattugiato (possibilmente toscano)

 

  • Metti una pentola d'acqua sul fuoco portala a bollore e salala.
  • Riduci il pane in briciole con un mixer o con la grattugia , se la crosta fosse troppo spessa toglila.
  • Scalda due cucchiaio di olio evo in un pentolino con i due rametti di rosmarino e quando sentirai sfrigolare aggiungi le briciole di pane e falle tostare . Spegni , sala leggermente e tieni da parte.
  • Butta la pasta e intanto fai scaldare i restanti cinque cucchiai d'olio in una larga padella insieme agli spicchi d'aglio pelati e schiacciati e al peperoncino . Quando l'aglio sarà dorato aggiungi due cucchiai di acqua di cottura della pasta per non farlo bruciare . Regola di sale.
  • Scola la pasta , tenendo da parte una tazza di acqua di cottura , fai saltare gli spaghetti o i pici nella pentola con l'olio , l'aglio e il peperoncino . Spegni , togli l'aglio e aggiungi le briciole di pane . Se dovesse risultare troppo asciutto puoi regolare con l'acqua di cottura.
  • Impiatta e rifinisci con il pecorino grattugiato e se vuoi un filo d'olio evo .

 

 

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