Ghiaccio e pastafrolla

Ghiaccio e pastafrolla

Ghiaccio e pastafrolla

 L'ultima domenica che precede il Natale: sveglia prima del solito, perché la pasta frolla preparata il giorno prima mi aspetta fredda e silenziosa sul ripiano più alto del frigorifero. La finestra della cucina si spalanca e una frustata ghiacciata non lascia più alcun dubbio su un inverno che quest'anno la buona educazione di aspettare il suo solstizio l'ha persa per strada, entrando a gamba tesa sull'ultimo scampolo d'autunno rimasto. Eppure non mi sento triste, perché il panorama è da fiaba di Andersen e guardando con attenzione fra distese di erba bianca e candidi fili di ragnatele trasformati in preziosi merletti sulle ringhiere del balcone, sembra quasi di scorgere laggiù in lontananza la slitta della regina delle nevi intenta a scagliare i suoi dardi di ghiaccio. Respiro l'aria gelida già densa di fuochi di fine d'anno, un cappuccino e una fetta di torta al cioccolato con il forno al lavoro per raggiungere la giusta temperatura, la radio accesa e il risveglio è proprio festa.I frutti delle mie fatiche hanno forma, colore e soprattutto profumo di Natale: angeli alla cannella, abeti di cioccolato e stelle comete al cacao, che si allineano con un simpatico disordine sulla spianatoia di legno, andranno a far compagnia a una ciambella con le amarene, tutti per una buona causa e io mi sento utile, in pace con me stessa e completamente rilassata. La sensazione continua anche quando Francesco si sveglia con i suoi canini che non danno tregua ai nervi di nessuno dei due ormai da giorni e grazie al cielo anche la nonna rimane rilassata nonostante la rottura di uno storico spremiagrumi in vetro di 40 anni suonati, di una ciotola un po'meno antica e di una pallina dell'albero di Natale, tutte vittime della fame di conoscenza di mio figlio.E ora, concludendo la mia giornata, mentre sto scrivendo alla sola luce del tablet, penso di stare bene in mezzo a tutto questo freddo e nebbia, rotta solo dalle luci degli alberi di Natale disseminati qua e là sulla strada, sparuti, ma necessari, come i miei momenti di tranquillità ridotti ormai ai minimi termini, ma cavoli che soddisfazione, che qualità di vita che prima non immaginavo nemmeno potesse esistere, io che lavoravo tutto il mese di dicembre incavolata con il mondo intero per arrivare a Natale ridotta ad uno straccio. Ora la musica è cambiata e anche se non sono io a deciderla mi piace ballarla, in questo giorno di festa che apre la settimana più gioiosa e carica di aspettative dell'anno e stavolta ci sono anch'io a godermela nel mio dicembre di ghiaccio e pastafrolla !

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