L’ultima sera di marzo

L’ultima sera di marzo

L’ultima sera di marzo

Le sere di marzo nascono così, nel freddo e nell'oscurità invernale, per poi schiudersi giorno dopo giorno nel tiepido e timido abbraccio primaverile, come un fiore che aspetta di aprirsi al primo sole.

Le sere a marzo passano via veloci e cambiano a poco a poco, in maniera quasi impercettibile, ma quando infine arrivi all'ultimo giorno, ti sembra cambiato il mondo da quella prima sera in cui magari c'era ancora il camino acceso e i caloriferi caldi. Ora invece, dopo trentun giorni, la primavera si è imposta e ha spazzato via tutto quello che poteva ricordare la vecchia stagione, con la sua altalena di sole e nuvole, un po' lunatica, capricciosa e volubile com'é di natura in questo mese.

Il mese pazzerello per eccellenza, il mese a cui perdoni tutto, in cui anche la pioggia sa farsi accettare di buon grado con i suoi profumi di terra e di erba appena tagliata, pioggia leggera, che nutre la campagna, rinnovandola e vestendola nei toni semplici e disordinati del giallo e del rosa.

Lo chiamano anche mese duale insieme a settembre, perché porta in sé due stagioni con le loro anime, il mese del cambiamento, ma anche dell'equilibrio ritrovato con le ore di luce e buio che come due amiche fanno pace dopo tante liti. Quando poi accompagna anche la Pasqua, marzo diventa perfetto, soprattutto di sera, quando ne sento di più l'essenza, fatta di luce morbida e profumo di magnolia, quando sul balcone iniziano a far capolino le erbe aromatiche che nei loro piccoli vasetti scuri aspettano solo di essere colte per profumare anche la pietanza più semplice e darle il gusto della primavera ritrovata.

Le sere di marzo regalano dei momenti già vissuti con il sapore della novità e voglia di scoprire di nuovo quello che già si conosce, ormai l'inverno è solo polvere spazzata via da un vento frizzante, lontano ricordo messo in un cassetto, come un'immagine divenuta sfocata e priva di attrattiva tutto ad un tratto. 

Il mese del punto e a capo sta per finire, ma l'entusiasmo di vita, i nuovi propositi e le attese che fanno fremere l'animo, quelli sono solo al punto di partenza, anche se  magari non vorresti, perché sai che alla potenza della natura non si può dire di no, ma le si può solo cedere, arrendevoli e lascivi alle sue lusinghe e promesse. 

Alle sere di marzo ci si può concedere senza sensi di colpa, pure e innocenti come l'abbraccio tenero di una mamma verso il proprio monello capriccioso; prima che diventi aprile, prima che sia troppo tardi per la dolcezza e arrivi dirompente il caldo come una donna tanto desiderata, ma di cui ci si stanca in fretta, vivi il presente, vivi l'ultima sera di marzo!

Risotto di marzo2016-03-29 20.25.58

Ingredienti per 2 persone

200 gr di riso Carnaroli

500 ml di brodo vegetale

25 gr di burro

50 gr di robiola

3 cucchiaio di Parmigiano grattugiato

1 uovo di quaglia

sale q.b

erba cipollina

  • Metti l'uovo di quaglia in un pentolino di acqua fredda, porta a bollore e fai cuocere per 5 min. Togli il guscio e tieni da parte il tuorlo sodo.
  • Fai sciogliere in un pentola 20 gr di burro e fai tostare il riso per 5 min, allunga con un mestolo di brodo e porta a cottura lentamente, sempre aggiungendo brodo caldo. Una volta che il riso è al dente, togli la pentola dal fuoco e fai mantecare con il burro rimasto, la robiola e il Parmigiano, regola eventualmente di sale. Completa il piatto con l'erba cipollina tagliuzzata e il tuorlo sodo sbriciolato.

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