Lungimiranza
Sveglia prima delle 7 ieri mattina, il mio piccolo non ne voleva proprio sapere di lasciar dormire la mamma ancora una mezz'ora, allora ho aperto la finestra e subito sono stata accolta da un bel sole, segno che la giornata avrebbe promesso bene, e una dolce scia di brioches appena sfornate si è insinuata nelle mie narici fino a invadermi completamente. Che meraviglia, certo che in questo angolo di mondo non mi manca proprio niente! Oggi quasi come ieri, soltanto che ho dormito un pochino di più e niente profumo di brioches, niente Nutella, ma solo un tozzo di pane secco ad accompagnare il mio cappuccino: mi sembra giusto, del resto è venerdì santo, giorno di magro e digiuno, le ventiquattrore di abnegazione del cibo per antonomasia. E allora perchè scrivo oggi? La risposta me la dà proprio questa giornata di dolore e di riflessione, perchè oltre ad essere venerdì nella morte del Signore, facendo due conti, fra esattamente nove mesi sarà Natale: oggi quindi ricorre anche l'annunciazione. La nascita e la morte, due misteri uniti fra loro, la gioia e il dolore che si intrecciano, quasi a voler rimarcare che non esiste l'una senza l'altro, come un passaggio obbligato negli snodi cruciali della vita, segnati da fede e ragione, che si possono scontrare come abbracciare nel vissuto di ognuno. Dopo il dolore e la fatica c'è tanta gioia ad aspettarci e I nostri vecchi lo sapevano e iniziavano ad abituarsi a questo dualismo anche nella tavola, perchè oggi e domani saranno giornate di minuziosi preparativi per chi domenica riunirà le persone che ama attorno a un tavolo. E' oggi il giorno di preparare l'impasto del pane, che domani riposerà silente, per essere infornato e gustato il giorno di Pasqua. Oggi e domani si gettano le basi per festeggiare Cristo, anche a tavola, anche "stirando le pieghe dello stomaco", come recitava la vecchia e lungimirante sapienza contadina, quando le uova erano solo quelle delle galline e le giornate scandite dalla danza della natura, vissuta con grande rispetto e gratitudine. Ringrazio anch'io per la giornata di oggi, duplice come non mai e chiedo per me a Cristo in croce un po' di quella lungimiranza per gettare lo sguardo al di là di questo giorno.
Pasqualina destrutturata
Ingredienti per 4 persone
4 uova di quaglia
1 rotolo di pastasfoglia
120 gr di spinaci
4 cucchiai di ricotta vaccina
2 cucchiai di Parmigiano reggiano grattugiato
sale e pepe q.b
noce moscata q.b
2 cucchiai d'olio evo
1 noce di burro
sale nero di Cipro (facoltativo)
erba cipollina per guarnire
- Accendi il forno a 200° statico. Nel frattempo ricava con un coppapasta 4 cerchi, bucherellali e inforna per 7 min. Sforna e tieni da parte.
- Lessa gli spinaci in acqua bollente per due min e poi falli saltare in una padella con due cucchiai d'olio evo per qualche min, regola di sale e di pepe e tieni in caldo.
- Mescola la ricotta con il Parmigiano, sala, pepa e aggiungi una grattugiata di nocemoscata.
- Fondi una noce di burro in una padella e cuoci le uova di quaglia all'occhio di bue per un paio di minuti e mettine ognuno su un piatto. Completa con il disco di pastasfoglia, la crema di ricotta e Parmigiano sopra e gli spinaci accanto. Rifinisci con dell'erba cipollina e con del sale nero sull'uovo.