La tarda estate

La tarda estate

La tarda estate

I piedi ancorati saldamente nell’acqua di mare dell’estate mentre i pensieri sono già nell’orbita settembrina di una ripresa che malgrado tutto mi affascina. L’ultimo scampolo di agosto non è ancora malinconico come quei risvegli da “September morning” , sebbene l’ultimo week end con i suoi sbalzi d’umore abbia messo a dura prova i capisaldi dell’estate e per molti questa sarà prima settimana di lavoro post ferie, l’estate ha ancora qualcosa da dire e penso che valga proprio la pena di coglierne i frutti tardivi.

Il calendario ne sancisce ufficialmente l’inizio in data 21 giugno e fino al 23 settembre l’estate ha ancora tutto il diritto di dire la sua, perché in fondo la stagione più lunga di tutte è sempre lei.

Le note positive sono parecchie, il sole ha perso l’arroganza delle settimane precedenti, declinando gli schiaffi di afa in morbide e gentili carezze che non fanno per nulla rimpiangere le notti di sudore e finestre spalancate. Le mattine sono fresche e le serate  tutte da vivere, ritorna il piacere di cucinare e accanto ai sapori freschi tipicamente estivi, fanno il loro ingresso i piatti cucinati al forno, così, un po’ in punta di piedi, in attesa della loro apoteosi autunnale. Vogliamo parlare dei fichi, che danno il meglio del gusto solo in questo periodo o dell’uva che inizia ad essere raccolta e vendemmiata adesso che i grappoli sono al culmine della loro maturazione dopo che il sole li ha nutriti per il giusto tempo? Il mio balcone non ne vuole sapere di lasciare l'estate, è ancora in pieno fermento fra fiori di zucchine e pomodori che molto lentamente si stanno colorendo.

 Purtroppo però il distacco dall’estate viene percepito molto prima, e la colpa è solo umana: lavoro e scuola e tutto ciò che ruota attorno ad essi viene di prepotenza ad anticipare una stagione, quella autunnale, che avrà il suo tempo per esprimersi, ma ora no, non è ancora il momento di tingere gli alberi di rosso e oro, ora c’è solo il verde a brillare e l’azzurro ancora prepotente di un cielo che vuole ancora farsi vedere terso e pulito.

 Carpe diem, diceva il poeta, ogni stagione merita di essere ascoltata dal primo all’ultimo giorno, dico io, ogni cosa a suo tempo e ora è ancora tempo d’estate, tarda estate , ma pur sempre estate..

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