Maledettamente pop

Maledettamente pop

Maledettamente pop

L' occasione è una di quelle a cui non puoi e non vuoi mancare, cascasse il mondo, ne senti il richiamo, come ne facessi parte ancor prima di venire invitato: tutti attorno a lui per una giornata da cerchiare in rosso sul calendario. Arriviamo puntuali tutti e tre, io, Gabriele e Francesco,  varchiamo il cancello e saliamo le scale che si portano nella sala dal soffitto a travi scure , c'è già parecchia gente ed eccolo lì Stefano, un po' nervoso mentre ci saluta, ma è normale, perché una prima è sempre una prima. Giacca chiara, un paio di jeans grigi e sneaker,  sguardo ceruleo e sfuggente, ma ancora limpido come quello di un bambino. Oggi Stefano presenta il suo primo libro, una raccolta di poesie, foglietti sparsi nei cassetti, come dice lui, che ha voluto riaprire e riordinare una volte per tutte; oppure, come dico io, tante parole che non hanno più accettato di starsene chiuse nei cassetti in cui lui le aveva confinate. Stefano è un amico d'infanzia di mio marito, stessa scuola e poi stesso bar, per anni, finché le strade non hanno poi preso ognuna un corso diverso, come fiumi che pur sfociando a chilometri di distanza, si riconoscono nella stessa sorgente : ecco perché  lascio solo Gabriele ad ascoltare parole e musica, dosate in modo sapiente in un'alchimia che porta fuori dal tempo e dallo spazio, mentre fuori la pioggia e il grigiore di un autunno appena cominciato sono cornice perfetta di questa magia. Francesco purtroppo non è ancora un gran fruitore di poesie e quindi a malincuore devo uscire dalla sala per dedicarmi ad altri divertissements, ma nonostante questo sono stata veramente orgogliosa di aver fatto parte di questa giornata e me ne rendo conto leggendo il libro di Stefano, che mi cattura l'animo, mentre nella mia mente si susseguono una dopo l'altra le immagini che lui riesce a creare: parole come gemme preziose, scelte non a caso e incastonate per creare un gioiello unico. 

Il libro è una raccolta di poesie concepita come un album di tracce musicali, divise in diverse sezioni, a cui segue una  spiegazione su quello che ha ispirato e mosso i versi dell'autore. Poesie pop non potrebbe essere titolo più azzeccato, perché tutto è fruibile in maniera diretta, senza filtro o barriera alcuna: una calamita di emozioni che pungolano l'animo su terreni impervi come l'amore, visto nel suo lato più social per poi toccare corde e sfumature più femminili fino ad arrivare all'amore per sé stessi e per le proprie radici, attraverso gli amici, le donne e la pace che solo il mare sa infondere. Illusione e disincanto, le dinamiche che muovono questi versi in un crescendo di struggimento, che porta l'animo a tormentarsi, a non lasciarsi stare, mentre rincorre ciò che sa già di non poter raggiungere.

Un libro che consiglio di leggere, un libro vivo perché fatto di poesia che per sua natura non si può delimitare o circoscrivere in uno spazio preciso, ma è libera di andare dove vuole e di spargere i suoi semi che daranno frutti sempre diversi a seconda di chi li coglierà.  

Complimenti a Stefano, che ha avuto il coraggio e la bravura di realizzare tutto questo, e che oggi è considerato un poeta pop, ma fosse nato un secolo prima, penso sarebbe stato un formidabile maudit  dall'animo tormentato e ribelle. Mi pregio qui di pubblicare la poesia che più mi ha toccato il cuore in questa raccolta, che mi ha strappato una lacrima la prima volta che l'ho letta, anni fa, e che ha segnato una svolta nella vita di chi l'ha scritta, facendogli capire che l'unica strada che vale la pena percorrere è quella che ti fa sentire vivo..

E' GIÀ SERA 

È già sera

e il mondo piano piano si addormenta 

e le stelle formano un'orchestra sinfonica

e la luna, maestra, ride beffarda del sole

E già sera

e il silenzio sale sul palco

e un cane abbaia lontano

e il  vento porta le voci di amanti che si baciano

È già sera

e illusioni di un giorno diventan sogni

e le fatiche di un uomo diventan rughe

e quell'uomo si volta indietro, chiude gli occhi 

Sospira 

                                 (Tratto da "Poesie pop" di Stefano Buzzi – Edizioni Amande)

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