Metti una giornata a EXPO…parte seconda

Metti una giornata a EXPO…parte seconda

Metti una giornata a EXPO…parte seconda

Ci sediamo e scorriamo il menù2015-06-15 13.38.15 , molto fast food , penso , ma i piatti che ci girano intorno sembrano comunque molto curati . Al tavolo vicino infatti arriva un tagliere con un barattolo di vetro , tipo quelli Ikea per la pasta , usato come contenitore per l'insalata e shakerato al tavolo dal cameriere , che ne versa il contenuto nel piatto , il tutto è servito con focaccia . Ordiniamo anche noi : alla fine si opta per due hamburger di maiale con insalata , pomodoro , cetriolini e formaggio olandese ; il bere arriva subito e mio marito sembra molto soddisfatto della sua birra . Ore 13.59 temporale in arrivo : è bello guardare il cielo che preannuncia pioggia da una rassicurante tensostruttura a vetri . In lontananza una porzione di albero della vita fa capolino da un angoletto e con la sua corte di giochi d'acqua ci guarda pranzare , mentre scorrono lente le immagini dei canali di Amsterdam sul grande televisore di fronte a noi. Finalmente cibo! Mi piace questo tagliere : l'hamburger sarà 150 gr o anche più , servito nella focaccia e con i cetriolini e la salsa cocktail è molto gustoso e , in breve , viene letteralmente "spazzolato".

Il tutto si conclude con un caffè per Gabriele , che mi cede gentilmente il triangolino di cialda al caramello e cannella che lo accompagna . Costo dell'operzione pranzo : 34 €. Ora si parte in direzione del padiglione Italia , preparati alla lunga coda , ma quando arriviamo , grande sorpresa : il mio pancione non passa inosservato e , tramite un comodo ascensore riservato , entriamo nella prima sala , che è dedicata a uomini donne (uno per regione) paladini dell'eccellenza italiana e innovatori in fatto di agricoltura ed enogastronomia . Per la Lombardia c'è Matteo Brambilla , che ha scelto l'oltrepo pavese per la sua vigna/cantina avveniristica , mentre la Liguria è rappresentata da Ertan Bellolari , albanese di nascita , che lavora la cultivar taggiasca (la mia preferita) e vuole realizzare il sogno di portare il suo olio direttamente al consumatore. Per scoprire gli altri clicca qui. Lasciamo così la sala del "saper fare" e un dissestato percorso costellato da luci strobo ci ammonisce sulle conseguenze della "crescita senza regole", creando un senso di fastidio e disagio in netto contrasto con la successiva sala tutta schermi che ci risucchia letteralmente in un vortice di bellezza : immagini delle innumerevoli opere d'arte disseminate sul territorio italiano e proiettate come un caleidoscopio sulle pareti , il soffitto e il pavimento della sala ( meno male che ho bevuto solo acqua! ) . Di tutta questa meraviglia non conosco quasi nulla , il segreto viene svelato nella parte successiva dove ai capolavori ammirati poco prima viene dato un nome e un luogo di appartenenza ; penso che ho ancora tanto da scoprire di questo meraviglioso paese a cui sono fiera di appartenere ! Prima di uscire ci concediamo un altro lusso : un percorso sensoriale al buio ; catapultati in un mercato siciliano abbiamo riconosciuto i frutti e gli ortaggi al tatto e sentendone il profumo , guidati da Federica , una ragazza non vedente che in 15 minuti è riuscita a concentrare la nostra attenzione sui quattro sensi che ci rimanevano , ma mi ha comunque fatta sentire sicura nonostante non fossi abituata ad una situazione così . Usciti abbiamo trovato una sorpresa che non svelo , perchè se non ci sei ancora stato ad Expo , non te la voglio rovinare . Le idee per il futuro concludono il padiglione Italia e prima di uscire facciamo un giro nello store ufficiale dove sono in vendita anche i prodotti di Peck , che fra l'altro occupa il quarto piano con il suo ristorante. Quando si esce è tanto caldo e allora "Respira e goditi il padiglione Austria" : immersi nella frescura di un vero bosco , spezziamo la calura e sono indecisa su cosa gustare , visto che abbiamo trascorso quasi due ore a palazzo Italia , mi è venuto un certo languorino .      

 Vengo subito calamitata da un invitante strudel , ma poi opto per un piccolo gelato ai sentori del bosco (2€) , che prendo dal freezer in una scatolina , quasi fosse un gioiello . Gustoso e rifrescante mi rigenera e ripartiamo nel nostro giro , dopo aver ricaricato le scorte d'acqua alle fontanelle austriache. Sono ormai passate le 5 p.m e la stanchezza comunque si fa sentire , facendoci saltare i padiglioni con troppa coda , anche se per l'Ecuador abbiamo fatto un' eccezione : solo 10 minuti di attesa in fondo , per un percorso molto curato fra i quattro mondi e quattro climi di questo paese fiero della propia evoluzione culturale in atto da tempo. Bello il negozio di prodotti tipici con cioccolato e zafferano a farla da padroni , ma se ci ritorno mi compro un vero panama! Con Qatar , Oman e Marocco si conclude il tour : li volevo propio visitare perchè mi attiravano già solo a vederli dall'autostrada e le mie attese non state deluse ! Tutto mi affascina a partire dall'architettura , in particolare il Qatar con il suo cestino-gioiello-paniere che troneggia sulla sommità del  palazzo      2015-06-15 19.51.28                       

 Paesi caparbi che non si sono rassegnati alla penuria d'acqua , cercando modalità di coltivazione alternative e che valorizzano le loro tipicità come il miele , la rosa e per il Marocco anche l'ostrica e le olive. La loro cucina è frugale e fatta di piatti semplici . Mi sarabbe piaciuto cenare in Qatar , ma ho avuto un secco dieniego dal "palatoscettico" al mio fianco e a malincuore ho lasciato questo meraviglioso mondo . Ne ho capito solo in seguito il motivo , quando mi sono accorta che mio marito puntava deciso allo spazio della birra Moretti e si è gustato una "regionale toscana" in tutta calma , nonostante intorno a noi ci fosse aria da diluvio universale . La temperatura sarà calata di 10° e la gente corre a ripararsi , noi si va all'abero della vita a vedere lo spettacolo dei giochi d'acqua , sulle note di Vivaldi e Jovanotti . Sento freddo , ma fingo indiffererenza , anche se ho una giacchetta nella borsa..Motivo : ho appena fatto un tatuaggio all'henné in Qatar e non si è ancora seccato e non lo voglio assolutamente rovinare , perchè mi dovrà durare almeno per 15 giorni . La pioggia comunque non accenna a smettere , anzi , intesifica la sua furia , diventando ben presto una bomba d'acqua , creando un fuggi fuggi generale . Tutti nel padiglione Liguria ! Cavoli , non se l'aspettavano tanta gente così e allora ritirano i tablet dalle pareti ! Ma sono sono le 20.30 – penso- chiudono ora ? Appena si può usciamo , io ho fame e ripropongo il Qatar , ma visto che ho già scelto per il pranzo , accetto la proposta di mio marito e si ritorna in Belgio , che in fondo si trova vicino alla nostra uscita . Entriamo ed è un caos , perchè la pioggia si è rivelata vera guastafeste , mettendo fuori uso il dehors con i vari tavolini . Ci dicono che il ristorante è al completo , ma i nostri occhi sono più lunghi dei loro : c'è un piccolo tavolo per due nel mezzo della sala , solo ed abbandonato e così ci fanno sedere , perchè di fronte all'evidenza e a una donna incinta.. Noto che i camerieri sono in buon numero in proporzione alla clientela , ma tuttavia è il regno della disorganizzazione : ci apparecchiano senza pulirci il tavolo , ma il maitre prontamente rimedia . Il menù non prevede molti piatti : buon segno e ordiniamo due spezzatini alla fiamminga con acqua e birra . L'attesa è davvero lunga e l'unico cameriere che parla italiano si scusa col tavolo a fianco , svelando che è il primo giorno di apertura del ristorante e che i clienti sono arrivati tutti insieme , creando un po' d'impasse in cucina . Penso che non sia una giustificazione plausibile , dal momento che i piatti escono , ma purtroppo non sanno chi li abbia ordinati e allora li scambiano , proponendoli come omaggio della casa ai tavoli che aspettano da più tempo . A noi viene portato un antipasto con burro salato e olive , un mix italo-fiammingo molto azzeccato ; purtroppo però , quando si aspetta troppo , anche la fame si stanca e passa e quando arrivano i nostri spezzatini non ne possiamo godere appieno .2015-06-15 21.25.22

Peccato perchè sono squisiti : la carne si scioglie in bocca come burro e le patatine fritte hanno la giusta croccantezza fuori e il sapore della patata al cartoccio all'interno . Spendiamo in totale 39€ , loro si scusano davvero tanto per il ritardo e ce ne andiamo riguardando le meravigliose sculture di cioccolato viste dieci ore prima . Chiudiamo come abbiamo aperto , perchè ormai i padiglioni sono quasi tutti chiusi e insieme ad una sana stanchezza ci accompagnano all'uscita . Una volta alla macchina riguardiamo Expo da fuori e ora riconosciamo tanti luoghi e alla fine di questa giornata ci sentiamo felici . Grazie Expo , perchè ci hai fatto conoscere tanti mondi a noi finora sconosciuti , grazie perchè ci hai stimolato , ma non saziato , dandoci la voglia di tornare ancora ; grazie a tutti coloro il cui lavoro ci ha permesso una giornata spensierata , soprattutto alle forze dell'ordine che hanno vigilato su di noi dentro e fuori Expo . Grazie ragazzi e arrivederci a presto ! 

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