Piccoli appunti di un’estate felice.
È bastato un colpo di vento perché l’estate più calda e insolente della storia se ne andasse, lo fa nel suo stile, in maniera un po’malinconica, insieme al feretro della Regina Elisabetta che percorre le strade di una Londra silenziosa al passo cadenzato dei soldati, mentre 96 colpi di cannone le rendono l’ultimo omaggio.
Notte prima degli esami
Correva l’anno 1995, non era quello dei mondiali (ma in fondo ero io ad essere in ritardo di un anno e non la maturità!😉)e mentre guardavo la luna dalla finestra della mia stanza, ero sicura che me la sarei ricordata, perché era una luna speciale, una di quelle che te le immagini per anni, ma quando poi arriva devi confessare a te stesso che preferiresti che fosse una luna di qualsiasi altra notte, ma non di questa.. Forse era un segno che sarebbe uscito Leopardi? Sarebbero stati così magnanimi dal ministero, scegliendo quel poeta che non si può non aver studiato?
La calda tarda primavera e una torta tutta mia.
Fa caldo, fa davvero caldo e il pugno duro dell’anticiclone Scipione mi ha fatto tornare, oltre che alle sudate carte dei banchi di scuola, anche a quell’ estate del 2003, rimasta negli annali perché ci si era letteralmente liquefatti senza sosta da maggio a settembre. Sarà che divento vecchia e inizio a preferire le stagioni più fresche, sarà che per le mie meritate vacanze dovrò attendere la fine d’agosto, ma mi sento davvero stanca ed è un’ingiustizia, dacché la tarda primavera, cioè quel mese invisibile al calendario che va dalla metà di maggio fino al solstizio d’estate, mi ha sempre
Oggi sposi!
Lei era un vero schianto con quell’abito in cady di seta che si appoggiava così sinuoso sulle sue curve da pin up, mentre lui.. beh, non si può dire certo che fosse un Adone, ma chi lo aveva conosciuto diceva che era un brillante e poteva vantare un codazzo di donne alle sue calcagna degno di Tiron Power e infatti la sua aria baldanzosa, accentuata da quella bombetta alla Piorot, la dice lunga sul fatto che in quanto ad autostima non era secondo a nessuno. Ma la cosa che salta all’occhio in questa istantanea che li cattura nella tradizionale passeggiata
Il vuoto da non riempire
Cosa scrivere per Pasqua? Avevo talmente tante idee che sgomitavano fra i labirinti della mia mente che alla fine nessuna è arrivata a convincermi davvero. Sia chiaro, erano tutte valide: il lievito del venerdì che muore e resta in fermento per tutto il sabato per poi esplodere nel pane della domenica di Pasqua; la passione, senza la quale nessuno può mai dire di aver vissuto veramente.. poi mi ha zampettato in testa anche quel fetente del coniglio pasquale e la caccia al tesoro per trovare le uova, e poi e poi.. Poi il vuoto che alla fine ha sommerso tutto
Benedetta primavera!
La prima domenica di primavera è arrivata finalmente, iniziando con il risveglio sonnacchioso e tardivo di chi sa che i conti con l’ora legale saranno rimandati al giorno dopo, perché in fondo un’ora in più di luce val bene un’ora in meno di sonno. Il menù del pranzo è quello di chi ha avuto poco tempo per cucinare, ma vuole mettere d’accordo le piccole e le grandi bocche di casa e quindi si rifugia nel sempre amato risotto giallo con la salsiccia seguito dal lievitato del venerdì sera che riscaldato si conserva bene fino alla domenica.. e la tavola? Quella
La costola d’Adamo
Sono più duecento le ossa che possiamo contare nel nostro scheletro e Dio fra tutte ha scelto proprio una costola per creare la prima donna: né più in alto né più in basso, ma giusto lì a lato, perché l’uomo in fin dei conti, checché se ne dica, tutto solo non ci stava mica tanto bene, nonostante tutto quel ben di Dio che il giardino dell’Eden poteva offrirgli, il Signore si era accorto che c’era qualcosa che ancora mancava. Non è dato di sapere per quanto tempo le cose funzionarono bene, ma di sicuro quel morso alla mela complicò non
Le ragioni dell’inverno
È solo la fine di gennaio, ma sembrano passati mesi da quando l’albero di Natale occupava il posto della poltrona e il presepe luccicava sul ripiano sotto il televisore.. passato sant’Antonio mi sono dovuta arrendere e l’albero ha lasciato di nuovo il posto alla poltrona ed è tornato alla sua scatola madre e anche il presepe con tutto il suo muschio mi ha salutata: la casa è più spoglia e sembra anche un po’ più silenziosa, quasi lo sapesse che per l’aria di Natale bisognerà attendere ancora undici lunghi mesi.. anche se le scorte di panettone non mi abbandoneranno fino
La gloria di un avanzo
Avanzo.. già solo a pronunciarlo la voce si abbassa, come se le attese di un pasto glorioso avessero improvvisamente chinato la testa di lato in preda ad una cupa rassegnazione.Eppure non dovrebbe essere così, perché la parola avanzo non fa assolutamente rima con il termine rifiuto o scarto, l’avanzo è semplicemente cibo che non ha trovato posto nel nostro stomaco nell’immediato, ma ha ancora tutte le carte in regola per rallegrarlo. Risorsa.. che oggi fa tanto rima con sostenibilità e attenzione dell’ambiente, tanto à la page, mentre invece per i nostri nonni è sempre stata una questione di buon senso, di
Briciole di bellezza
E ora che siamo alle battute finali anche di questa sinfonia, qualcosa bisognerà pur pensare. Inizierò col dire che non mi sono mai piaciuti i bilanci, perché penso che la vita non possa essere definita da tabelle e griglie che evidenziano obiettivi che ho centrato o da traguardi tagliati sempre al primo posto, soprattutto perché finirei sempre dalla parte del passivo e ciò non gioverebbe alla mia traballante autostima. Allora fermerò un’immagine, quella che terrò stretta per ricordarmi di quest’ anno trascorso e di quanta bellezza, nonostante griglie e tabelle, attraversi la mia vita senza mai abbandonarla. Le ombre della
L’ingrediente segreto di dicembre
Sembra appena uscita dal forno della signora Wisley, così storta, soffice e profumata, pronta per la prima colazione dei suoi figli…quanti? Forse cinque, ma uno faceva l’addestratore di draghi in Romania, l’altro era impiegato nell’ufficio del ministro della magia.. comunque erano tanti e poi si aggiungeva sempre Harry (Potter!😉) che ormai le vacanze di Natale non le passava più ad Hogwarts da qualche anno. Faccio brioches tutto l’anno, ne ho fatta una anche a Pasqua con gli avanzi delle uova di cioccolato, ma stavolta è diverso, come diverso è il profumo dei biscotti di pastafrolla che riempie la casa e
Io preferisco l’autunno
Attendere la bella stagione per tutto l’inverno e poi, svoltato l’angolo della primavera, essere trascinati nel folle turbinio estivo e scoprire che di quella libertà senza limiti in fondo te ne basterebbe anche meno della metà! Ci ho messo almeno un paio di decadi a capire che io sono fatta per l’autunno.. Per le foglie che ingombrano i viali con una tavolozza di colori che nemmeno la più brava influencer di moda con tutti i filtri di nuova generazione potrebbe mai anche lontanamente replicare… Per quel fresco che diventa via via più sferzante e ti fa stringere nel primo maglione
La ragazza con le rughe
Stamattina , mentre mi guardavo allo specchio, mi è sembrato che la ruga che tengo sotto controllo fra le sopracciglia si fosse di colpo allungata, quasi a volermi dire che il mio equilibrio in fondo va di pari passo con lei, e che tutto sommato gli anni che passano sono una gran benedizione. La verità è questa, che mi sento benedetta..da quando apro gli occhi fino al momento in cui li richiudo stanca stringendo la mano del mio bambino che già dorme. Mi sento fortunata per tutti i caffè presi al volo da mia mamma qualche minuto prima di scappare
Il profumo di settembre
Mi chiedo cosa ne sappiano i pomodori e le melanzane ancora impettiti e fieri mentre penzolano dai loro filari.. e i fichi che si trastullano turgidi e maliziosi fra le larghe foglie che li accarezzano! Dico: che ne sanno -e sì che lo dovrebbero sapere- di quel brivido mattutino che ti coglie impreparata e ti increspa la pelle fin da sotto le lenzuola e tu lo sai che non è brezza marina, ma un chiaro segno che l’estate sta entrando nell’età della ragione e ha finito per addivenire a più miti consigli, dopo aver ormai sfogato tutta la sua ansia
La terza di agosto
Ricordo che aprivo gli occhi perchè era dalla sera prima che non sognavo di fare altro e saltavo giù dal letto con un balzo da cavalletta che nulla aveva da invidiare al mattino di Natale: per il calendario era semplicemente la terza domenica di agosto, ma per me era qualcosa di più, che capitava una sola volta l’anno.. era la festa di Soriano! A Soriano ci vivevano la mia nonna e i miei zii, si festeggiava il patrono, san Bernardo, fermatosi a riposare proprio dove ora c’è la piccola chiesetta, mentre si recava in quella che poi sarebbe diventata l’abbazia
A casa per Ferragosto
Le feste comandate si passano in famiglia..forse è per questo che il mio Ferragosto, da quasi dieci anni a questa parte, è rigorosamente a casa. Non so spiegarne il motivo, ma passare questo giorno lontano dalla mia casetta, mi ha sempre dato un gran senso di malinconia e non c’era spiaggia oppure verde vallata che potessero in qualche modo alleviare le mie pene. E così eccomi qua, nella mia cucina vista campo assolato nella calura padana, perché il pranzo di Ferragosto è nobile come quello di Natale e Pasqua, solo un po’ più aderente alla stagione.😉 L’escursione termica sarà più
Il posto che ti assomiglia
Dicono che ho un fiuto infallibile per trovare il posto giusto in cui mangiare.. lo chiamano sesto senso o semplicemente intuizione, mi arriva da un piccolo particolare, dalla lettura del menù scritto all’esterno o dalla semplice occhiata al cuoco che, nei posti che piacciono a me, vedo sempre sgattaiolare furtivo all’esterno del locale per fiutare la situazione, come un capitano ritto a prua del proprio mercantile a scrutare pensieroso il mare. È successo così anche stavolta, fra i vicoli di Pienza, in un mattino ventoso di inizio agosto, tutti e tre a cercare quel qualcosa che ci facesse venire
La mamma e l’orgoglio
Ricordo di esserne rimasta affascinata mentre la vedevo avanzare leggiadra sul prato di Wimbledon, una visione stretta in un abito rosa dal tessuto impalpabile e svolazzante come ali di farfalla. Poi ho guardato meglio la cerimonia di premiazione dopo la finale del torneo di tennis più prestigioso del globo terracqueo e sono arrivata alla conclusione che quel look da dama della carità anni ’50 in fondo donava solo alla principessa Grace di Monaco, sebbene rivisitato e di gran moda anche fra le super influencer di casa nostra. Poi è arrivata la sera e le immagini dello stadio di Wembley così
Il mio mondo piccolo
Era l’anno dei mondiali, quello delle notti magiche italiane, dell’inaugurazione a San Siro e di Milano invasa dai Lothar e dagli Jürgen, ma quelli dell’ovest, perché se il muro di Berlino era caduto qualche mese prima, il calcio non si era ancora tirato in pari. Così, mentre i treni si riempivano di scozzesi in kilt, ancora addormentati e con le loro bandiere a coprire i finestrini sotto gli occhi curiosi di noi ragazzini in gita con l’oratorio, succedeva qualcosa che avrebbe cambiato la mia vita per sempre, senza che io me ne accorgessi. No, non sono scappata in Scozia a