Gennaio, pane, merli e caffè

Gennaio, pane, merli e caffè

Gennaio, pane, merli e caffè

Ho sempre pensato che gennaio fosse un mese dal carico pesante, e lo penso tuttora che questi trentuno giorni  facciano fatica a tenere il passo delle aspettative di un inizio letteralmente col botto. Forse sarà il cuore dell’inverno sempre duro da accettare o forse ero proprio io che ormai avevo incollato  a questo primo mese dell’anno un’etichetta di pregiudizio e disincanto difficile da rimuovere.

“Ogni lustro un gusto!Diceva sempre mia zia, che a trent’anni aveva iniziato a non riuscire più a fare a meno del caffè, di cui  fino a quel momento non aveva sopportato neppure il sottofondo della prima moka del mattino. E anche se io continuo a essere ancora un pochino refrattaria alla sua decisa purezza, posso dire che gennaio sta diventando il mio caffè, sorseggiato nei mattini gelidi, quando spunta l’aurora rosata e il sole è una grossa palla di un fuoco che non vuole scaldare o quando la nebbia stende il suo manto fitto e ghiacciato sulla campagna e trasforma ogni misera ragnatela in un pizzo degno del corredo di una regina.

Ora che è arrivato l’ultimo giorno, penso che questo povero mese ha dovuto passarmi davanti per ben 48 volte prima di poter vedere quella dolcezza che forse ha sempre portato con sé per tutti questi anni con quei secondi di luce rosicchiati al buio un poco alla volta nel silenzio dell’inverno, mentre la terra si concede il giusto riposo fintanto che la primavera non ricominci a picchiare alla sua porta.

La luna sorge presto e i merli volano ancora fra I fili d’erba scolorita  in cerca di qualcosa che io non riesco a vedere, ma che per fortuna c’è, il profumo del pane riempie la cucina insieme a quello del mio caffè, scuro e amaro, ma che sa scaldarmi il cuore..  

Grazie gennaio, mese ruvido, ma in fondo pur sempre gentiluomo..mi mancherai!☕️🥖🐦‍⬛

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