Il profumo di settembre

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Il profumo di settembre

Il profumo di settembre

Mi chiedo cosa ne sappiano i pomodori e le melanzane ancora impettiti e fieri mentre penzolano dai loro filari.. e i fichi che si trastullano turgidi e maliziosi fra le larghe foglie che li accarezzano! Dico: che ne sanno -e sì che lo dovrebbero sapere- di quel brivido mattutino che ti coglie impreparata e ti increspa la pelle fin da sotto le lenzuola e tu lo sai che non è brezza marina, ma un chiaro segno che l’estate sta entrando nell’età della ragione e ha finito per addivenire a più miti consigli, dopo aver ormai sfogato tutta la sua ansia

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Scaldare il cuore

Scaldare il cuore

"Ho bisogno di qualcosa che mi scaldi!" ha chiosato ieri sera mio marito, mentre sciorinavo le possibili varianti del menù per cena. Un'occhiata fugace alla finestra e ho dovuto ammettere che aveva ragione: il cielo non è più quello di un mese fa e la pioggia che sembrava allora un miraggio dagli effetti brevi e a volte controproducenti su un caldo sempre più insistente, oggi invece mette la parola fine all'estate. Così ho tirato fuori il pigiama pesante, quello con le renne di Natale, e ho strizzato l'occhio a quella copertina di pile che giace ancora sonnacchiosa nel cassettone sotto al letto. L'autunno

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La storia di Pazienza

La storia di Pazienza

C'era una volta tanto tempo fa,sopra una dolce collina verdeggiante , un bel castello bianco dai tetti blu dalle cui finestre si potevano ammirare tutte le terre e i regni del mondo, vi abitavano il re Amore con sua moglie, la regina Ragione. La coppia regale formava un sodalizio perfetto e per questo era ammirata da tutti e quando la regina annunciò di aspettare un bambino, tutto il mondo restò col fiato sospeso, pieno di curiosità, nell'attesa di vedere la meravigliosa creatura che da lì a poco sarebbe nata. Lei vide la luce in un piovoso giorno di inizio autunno, le

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Country e chic

Country e chic

In un mattino terso di inizio ottobre, sì e no saranno tre km che ci separano da un altro mondo, io e Francesco,  in macchina, svoltiamo alla rotonda, un'indicazione recita così:Al podere delle emozioni perdute,  azienda agricola and more.. Appena varchiamo il piccolo spiazzo antistante la casa, basta uno sguardo e siamo catapultati nella morbida e fascinosa campagna inglese. Tutto è studiato nel dettaglio, senza perdere di spontaneità: le insegne di legno sui cancelli che aprono lo sguardo verso l'orto, il giardino e l'aia, che si popola, appena scendiamo dall'auto, di piccoli pelosetti a quattro zampe che annunciano il nostro arrivo alla

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La più bella della classe

Era l'anno dei mondiali,  quelli di USA '94, e nella 2 B liceo classico si respirava ormai aria di vacanza, io sapevo che stavolta non l'avrei scampata sia col greco che con la matematica,  ma tanto ci ero abituata all'estate con lo spauracchio degli esami e poi in fondo sarei stata in buona compagnia e  forte di quel mal comune mezzo gaudio, mi avvicinavo garrula e spensierata alla fine della scuola. Si sa che ogni classe risponde a dei precisi cliché e anche i maschi della 2B non potevano esimersi dal conferire l'ambita fascia della più bella della classe. Le cose

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Memoria storica

Memoria storica

Una gran folla stipava già di buon mattino lo spazio antistante l'ingresso dei seggi elettorali e il chiacchiericcio da brusio sommesso si era ormai trasformato in un gran vociare di uomini e donne che discutevano fra loro: finalmente, dopo tanto tempo, si poteva farlo alla luce del sole e ognuno diceva la sua sugli avvenimenti che avevano scosso il paese ancora una volta. "Ma io l'ho sempre detto che dovevamo far votare anche voi donne!" diceva il Mario, il voltagabbana del paese, un fiuto incredibile  per i cambiamenti, prima rosso, poi nero , mezzo clericale, sempre attento a non scontentare mai nessuno.

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