È passata ormai una settimana da quando la primavera con un bacio in fronte ha passato il testimone alla stagione più agognata dell’anno, nel tripudio di una natura che dopo questi mesi di assenza umana probabilmente non è mai apparsa così rigogliosa.

In mezzo a tutto questo ben di Dio però c’è un albero diverso dagli altri, un albero che sta preparando per un’altra stagione i propri frutti, che con le loro perle di un arancio quasi fluo tuttavia si sposano in maniera perfetta con il calore sfacciato del sole dell’estate.

È diverso, sembra quasi un arbusto, un piccolo cespuglio, me ne sono accorta qualche anno fa, nonostante i suoi rami si protendessero nel giardino di casa da ormai trent’anni.

Mentre tutti gli altri alberi per produrre frutti si aspettano che il fiore appassisca e perda di grazia e profumo, il melograno non lo permette.

 Il melograno è un albero che non accetta il sacrificio del fiore per diventare frutto, ma è lo stesso frutto che crescendo lo trasforma nel proprio tesoro, lo protegge e lo avvolge, custodendolo fino al momento in cui sarà pronto ad essere raccolto.

Può sembrare strano, perché la natura vuole che siano i genitori a sacrificarsi per i figli e non viceversa..eppure il melograno, in questo momento così delicato per il mondo intero, porta in sé un grande insegnamento.

Ora che siamo tornati alla vita cosiddetta normale, superando le varie fasi di questa emergenza, è comprensibile la voglia di riappropriarsi di spazi e abitudini che ci sono stati negati per tanto tempo, ma è giusto ricordarci che la cura che abbiamo avuto nei mesi passati per i nostri genitori non più giovanissimi, i nonni e tutti coloro che non hanno purtroppo una salute di ferro non deve venire meno.

Il mio augurio a tutti noi in questa calda e lunga estate che abbiamo davanti è che in qualche modo si riesca a diventare come il melograno: proteggendo chi è più fragile, anche se può essere faticoso, per raccogliere frutti incredibili nel prossimo autunno.

Felice estate!🌞⛱🌊