Una torta x 3

Una torta x 3

Una torta x 3

Sono stata una bambina molto fortunata, perché ho avuto un'infanzia piena di momenti felici, molti dei quali legati a compleanni ed ad onomastici e così  succedeva che in casa nostra, più di trent'anni fa, esattamente ogni 10 settembre, il nostro piccolo freezer, che altro non era se non una piccola scatoletta sopra il frigo con tre dita di ghiaccio sulle pareti,  si svuotasse magicamente dall'oggi al domani di tutto il suo contenuto. L'indomani infatti sarebbe cominciato un tour de force festivo/culinario che aspettavamo per tutto l'anno: un compleanno e due onomastici, nell'ordine mio fratello, io e mio papà. Quindi una torta per tutti e che torta: si aspettava impazienti il momento, l'unico all'anno, in cui a mia mamma sembrava non importasse più nulla della smodata quantità di burro, zucchero e brandy che la torta portava con sé e noi, allora bambini, ne avevamo libero accesso fino all'ultima briciola. Una torta di biscotti, una grossa mattonella che entrava ed usciva dal freezer ad ogni strato e a ogni giorno che passava ne guadagnava in gusto; peccato che la voce si era sparsa e quindi il parentado tutto veniva in processione  ad erodere grossi pezzi del prezioso dolce che finiva sempre troppo in fretta. Non veniva più rifatto fino all'anno successivo e non c'era verso di fare una strappo alla regola, perché di colpo la leggerezza del burro unito al pulviscolo zuccherino diventava un mix letale di colesterolo e diabete, per non parlare del brandy che ai bambini faceva malissimo ! Il problema in realtà era il procedimento, meticoloso e dispendioso in termini di tempo, un paio d'ore ci volevano tutte, ma forse è stato meglio così, perché la torta dei tre giorni l'anno non sarebbe stata la stessa fatta in altro momento, avrebbe perso il suo gusto e il suo fascino. Purtroppo col passare del tempo le abitudini sono cambiate, la cucina si è alleggerita di pari passo con l'età  e il gusto di quel dolce era ormai solo un ricordo, finché quest'anno ho detto basta!  Ho rifatto la torta, in versione più piccola, a mia misura, dopo un serrato terzo grado su dosi e ingredienti all'unica depositaria del segreto. Quindi l'altra sera ho messo Francesco a nanna (e non è stato semplice) e ho dosato gli ingredienti,  finché non ho ritrovato QUEL gusto che mi ha riportata indietro di tanti anni. Ho festeggiato così il mio onomastico : brandy, burro e qualche pagina del giornalino di Gian burrasca, che è stato in assoluto il regalo che più mi ricorda la mia infanzia, arrivato il giorno di santa Maria dalle mani di mio fratello, mentre Nebbia, il nostro San Bernardo, annusava lo strano pacchetto con il suo nasone nero perennemente incrostato di pappa.  È stato un momento tutto per me in cui ho ricordato l'insegnamento dei miei genitori, che ancora oggi continuano a darmi e che spero di passare a mio figlio: la santità va celebrata e vissuta tutti i giorni per non perderla mai di vista, perché è  la chiave che apre la porta più importante, quella del paradiso!

La torta di biscotti 20160912_134809

Ingredienti per due persone 

12 biscotti tipo Oro Saiwa

150ml di latte 

2 cucchiai di cacao amaro +1 cucchiaino

50 gr di burro morbido 

75 gr di zucchero a velo

3 cucchiai di brandy

  • Porta a bollore il latte con due cucchiai di cacao amaro e cuoci per un paio di minuti, mescolando con una frusta. Spegni e fai intiepidire.
  • Immergi i biscotti nel latte e cacao in modo che si impregnino,  ma che non si rompano.Mettili su un piatto o una piccola teglia rivestita di carta oleata per non farli attaccare e metti in frigo per circa 10 minuti. 
  • Nel frattempo monta il burro morbido con lo zucchero a velo, il brandy e il cucchiaino di cacao fino ad ottenere una crema.
  • Riprendi i biscotti e forma il dolce alternando un biscotto e uno strato di crema, tenendo una porzione di sei biscotti a testa. Prima di rifinire l'ultimo strato di crema, fai colare un cucchiaino di latte e cacao, preparato in precedenza,  sul dolce e poi completa con la crema. Conserva in frigo, togliendo cinque minuti prima di servire. 

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