Invecchiare..
Fuori l'uggia è quella tipica dell'autunno padano, quella foschia un po'gotica che se sei nato nella nebbia un po'di nostalgia di lei ce l'hai e anche quando il sole prepotente di luglio invade ogni angolo della vita, tu sai che proprio lì in fondo all'anima sopravvive, in qualche cm quadrato, un piccolo e intoccabile spazio riservato al fascino un po'decadente della stagione grigia. Sono nata in autunno, giusto venerdì sono state 41 le primavere che porto sulle spalle, e il cielo gonfio di nuvole che hanno scaricato interi secchi di pioggia sopra i tetti è stato la tessera che ha completato alla perfezione il puzzle della mia giornata. Da bambina mi è sempre piaciuto festeggiare il mio compleanno, tanto che ricordo ancora in maniera nitida tanti episodi della mia infanzia: le feste a casa con i cugini e i compagni di classe e tutti quei pacchetti che da lì a poco avrei avidamente scartato. Peccato che il giorno dopo sarebbe finita e avrei dovuto aspettare ancora un lungo anno per godere ancora di tutte quelle attenzioni. Poi è arrivato un periodo in cui l'insoddisfazione la faceva da padrona e avrei volentieri cancellato il 14 ottobre dal calendario, pur di evitare auguri e festeggiamenti che avrebbero solo amplificato la mia frustrazione per il tempo che passava inesorabile su traguardi che ero sicura non avrei mai raggiunto. E oggi finalmente sono qui, una tisana al lampone e una fetta di torta nel silenzio di una casa riscaldata dalla morbida fiamma del camino, mentre Francesco dorme avvolto in una calda copertina di lana. È da quando ho tagliato il traguardo dei 40 che sono rinata, sarà la presenza di mio marito e di mio figlio che mi rende più forte anche quando il momento non è dei più facili, ma mi sento bene, ho fatto pace con me stessa e con gli anni che volano, in sintesi, ho accettato di invecchiare. Penso che il segreto sia tutto qui, nell'accettazione di quello che non si può cambiare, che nessuno può cambiare, e nell'essere grati di poter dire che tanti anni sono passati e per quanto mi riguarda sono passati bene tutto sommato, fra alti e bassi, e sto invecchiando. L'augurio che faccio a me stessa e a tutti voi è quello di invecchiare, tanto e bene, di non rincorrere l'impossibile, perché a mettersi contro la natura non si esce mai vincenti. Poter dire che vent'anni fa ero più giovane mi può mettere un po'di malinconia, non lo nego, ma è una fortuna, perché significa che il mio viaggio non si è fermato e che, se ci sono ancora , forse è perché ho ancora qualcosa fare e da dire.
Torta cioccolato e caffè
Ingredienti per una torta da 6/8 persone
200 gr di cioccolato fondente
200 gr di burro
200 gr di zucchero
100 gr di farina
3 uova
2 tazzine di caffè
1 pizzico di sale
1 punta di bicarbonato
4 cucchiai di brandy ( facoltativo)
Per la crema
300 gr di mascarpone
125 gr di zucchero a velo
1/2 tazzina di caffè
- Preparara le tazzine di caffè e lasciale raffreddare, nel frattempo accendi il forno a 180° statico e separa i tuorli dagli albumi e monta questi ultimi a neve.
- Fondi il cioccolato fondente a bagnomaria. In una ciotola amalgama il burro con lo zucchero e aggiungi il cioccolato intiepidito, i tuorli uno alla volta e il caffè. In un'altra ciotola miscela la farina, il sale e il bicarbonato e aggiungili all'altro composto, da ultimo aggiungi gli albumi montati.
- Versa in una tortiera da 20 cm di diametro, imburrata e infarinata e cuoci per 25 min. Sforna e fai raffreddare.
- Nel frattempo prepara la crema, mescolando il mascarpone, il caffè e lo zucchero a velo.
- Taglia la torta a metà, bagna la parte inferiore con il brandy e farcisci con 1/3 della crema. Rimetti la parte superiore e ricopri con l'altra parte della crema. Conserva in frigo e togli 10 min prima di servire.